Bussa alla porta. - Avanti! - esclama la maestra. Matteo entra in aula e la maestra lo fissa con i suoi grandi occhi azzurri, a cui non sfugge nulla. - Sei in ritardo – gli dice. - Che cosa è successo? Matteo vorrebbe dire che la sveglia di casa è una sveglia un po’ matta, che a volte suona e a volte non suona, per questo è arrivato in ritardo. Ma invece, chissà perché, dice che la colpa è di quel leone che ha incontrato per strada. - Un leone? Quale leone? – gli chiede la maestra. - Un vecchio leone della foresta, - spiega Matteo - venuto in città, insieme ai suoi sette figli leoncini, tutti affamati e con l’acquolina in bocca. - Oh! - esclama la maestra. - Immagino che volessero mangiarti… - Niente affatto! - assicura Matteo. - Si trattava di leoni molto buoni ed educati, che volevano sapere dove trovare un buon ristorante, per mangiare pasta al sugo, pollo fritto, pollo arrosto, patatine, ciambelloni e una fetta di torta al cioccolato. - Ma guarda un po’ - sussurra la maestra, tamburellando con le dita sulla cattedra. - E tu allora… - Io li ho accompagnati su e giù per la città, in cerca di un buon ristorante, pulito ed elegante. Ma cerca che ti cerca, niente! Non l’abbiamo trovato! Allora ho portato il leone e i leoncini nel parco, dove una vecchia signora vende nocciole, castagne e torrone tostato... - Beh - sospira la maestra. - Almeno quei poveri leoni si saranno riempiti la pancia! - No - scuote la testa Matteo. - Perché un drago che passava di lì, ha mangiato in due soli bocconi nocciole, castagne e torrone della vecchia signora del parco. Era un drago a due teste, anche lui molto affamato, e allora i miei amici leoni… - Sì? - chiede la maestra. - Sono tornati… nella foresta! Ed eccomi qua, ecco perché sono arrivato in ritardo! - Davvero una bella avventura! – sospira ancora la maestra. - Ora vai al tuo posto. Ma quando torni a casa di’ al tuo papà e alla tua mamma che domani voglio parlargli. Matteo si siede e per tutta la mattina si domanda che cosa mai vorrà dire la maestra ai suoi genitori. Che si sia accorta che le ha detto una piccolissima bugia? Quando Matteo torna a casa dice: - Mamma, papà, la maestra vuole parlare con voi… - E’ successo qualcosa? - chiede un po’ preoccupato il papà. Matteo vorrebbe dire che non è successo niente di speciale a scuola. A parte quella piccolissima bugia che ha detto alla maestra. Ma invece, chissà perché, dice che la maestra gli vuole di certo parlare di quei topini comparsi tra i banchi. - Dei topi? - sgrana gli occhi la mamma. - Dei topi a scuola? - Sì! - assicura Matteo. - Erano sette topini vestiti di bianco. Hanno scavato una lunga galleria sotto il giardino della scuola, hanno fatto un buco nel muro ed eccoli là… (...) continua... |