frecciagialla

Lunario dei giorni di paura


Ventesima settimana

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Israel Joshua Singer

I fratelli Ashkenazi

(…) Poi, a Lodz scoppiarono le epidemie, e la scarlattina, la difterite, il tifo, cominciarono a riempire gli ospedali. I grossi industriali ebrei, scossi dalla crisi, ma non travolti, organizzarono opere di soccorso. Maximilian Flederbaum ne fu il principale animatore. Le riunioni si tenevano nel suo palazzo, e vi partecipavano le figure più in vista della società di Lodz, specialmente signore anziane. In Balut furono aperte cucine popolari; i medici prestavano la loro opera gratuitamente; si provvedeva alle sepolture. La fabbrica di Flederbaum era praticamente chiusa, ogni giorno che passava lui subiva una perdita, ma elargiva grandi somme alle opere di beneficenza, e soccorreva gli operai ebrei cui non aveva mai permesso di entrare nei suoi stabilimenti. In quell’opera di soccorso era di esempio a tutti. A Balut, la sua carrozza compariva ogni giorno rincorsa da frotte di bambini e Flederbaum in persona gli gettava manciate di monete di rame e d’argento. Faceva il giro delle cucine e degli ambulatori; faceva anche di più, entrava in qualche tugurio operaio e si metteva a parlare coi tessitori disoccupati, con le mogli e i bambini. Una volta arrivò addirittura a togliersi il cappotto e la giacca, si arrotolò le maniche della camicia, e con le sue proprie mani, le mani di Flederbaum il multimilionario, praticò una frizione di alcool a un tessitore malato di tifo. E quello stesso giorno aiutò ad avvolgere nel sudario un operaio morto. In tutta Lodz non si faceva che parlare della bontà di Flederbaum. I fatti autentici venivano moltiplicati e ornati con molti patetici particolari. Gli ebrei pronunciavano il nome di Flederbaum con reverenza, e i cuori si riempivano di gratitudine al racconto dei suoi atti di generosità e dei suoi sacrifici. Perdonarono a Flederbaum le sue abitudini non-ebraiche; gli perdonarono perfino l’apostasia delle figlie. Un simile santo non si poteva misurarlo col metro comune. V’era una sola casa, in Balut, in cui il nome di Flederbaum veniva pronunciato senz’alcun rispetto, e la storia della sua abnegazione a favore dei poveri era considerata con amara derisione. Era la casa di Tevyeh. (…)




















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